lunedì 30 dicembre 2013

IMPETUS Castegnato 2013, ultima di campionato!!




Si è svolto domenica 08/13 a Castegnato (Bs), nell’ambito del prestigioso BIG Lan Party, ultima prova del Campionato Italiano 2013 di IMPETUS, nella versione 15 mm / 400 pt, che ha visto laurearsi il nostro Giorgio Belotti  nuovo campione italiano 15mm.
 
sala giochi.......
  Vivisimi complimenti a tutti i partecipanti in modo particolare ai primi tre classificati, premiati dall'assessore Orizio e dalla nostra valletta.

Quartieri Giltrad terzo classificato.
Belotti Giorgio classificato al secondo posto, ma grazie  a questo piazzamento si laurea campione italiano 15mm.
Guarnieri Marco vincitore del torneo
Un grazie particolare algi organizzatori, Thomas e Luca e all'associazione ludica di Castegnato BIG ovvero Brothers in games  con Marco, Roby, e tutti gli altri.

panoramica della palestra con le postazione LAN dei PC
Thomas, Luca e Marco.........
 La classifica finale del torneo:

1 - GUARNIERI Marco - Bizantini di Giustiniano 297 20
2 - BELOTTI Giorgio - Ayyubidi 290 15
3 - QUARTIERI Giltrad - Mongoli della Conquista 268 10
4  -PELLATTIERO Luca - Mongoli della Conquista 263 7
5 - SARTORI Lorenzo- Avari 186 6
6 - VANTIN Yuri - Tardo Sasanidi 184 6
7 - BELOTTI Mattia - Tardo Crociati 176 6
8 - BERTO Roberto - Ayyubidi 166 5
9 - QUARTIERI Fabrizio - Primi Russi 155 5
10 - BELLISSIMO Giuseppe - Inglesi tardo feudali 140 5
11 - CACCAVERI Andrea - Francesi feudali 1150-1330 139 4
12 - CASAROTTO Nicola - Teutonici XIII sec. 126 4
13 - MORA Enrico - Imperiali 1150-1340 124 4
14  - GARBINI Raffaele - Primi Crociati 106 3
15 - WATSON Frazer - Teutonici XIII sec. 99 3
15 - ZAMMARCHI Luca - Tardo Crociati 99 2
17 - GARBILLO Davide - Primi samurai 81 2

18 - MARCHINA Marco - Inglesi tardo feudali 41 1



 Link dove scaricare la classifica finale nazionale 2013;  http://www.dadiepiombo.it/images/stories/dp/camp1513.pdf

lunedì 23 dicembre 2013

Il grande inganno.

6 giugno 1944, scatta l'operazione Operazione Overlord, lo Sbarco in Normandia; la più grande operazione militare nella storia della guerra del XX secolo. Ma non tutti sanno che per permettere che tale impresa risultasse un successo, fu intrapresa la più grande operazione di inganno della storia.
Subito dopo aver deciso la pianificazione dello sbarco in Normandia, scattò l'operazione Bodyguard, una vera e propria operazione di depistaggio che servì agli alleati a coprire le vere intenzioni e mettere i tedeschi sulla graticola riducendo la possibilità di una forte controffensiva da parte delle loro unità migliori. Il tutto riusci alla perfezione grazie alla complicità e dalla compromissione di tutte le spie tedesche nel Regno Unito che facevano il doppio gioco, che permise di agevolare il tutto. Gli Alleati erano riusciti, in oltre, a portare a termine con successo tali serie di operazioni d'inganno, soprattutto grazie alla decrittazione dei codici militari tedeschi da parte dei britannici e al recupero dell'Enigma, la macchina tedesca per la decodifica delle trasmissioni in codice  e abilmente usata dagli inglesi.
La linea difensiva tedesca sull'atlantico partiva dalla Norvegia e arrivava fino alla Spagna, una linea molto lunga da difendere ma i tedeschi disposero le unità in modo da facilitare il raggiungimento di tutte le zone in modo pratico e veloce.  
Per non dare punti di riferimento sulla zona di sbarco vennero create una serie di false informazioni da dare in pasto ai servizi di informazione tedeschi, e per dare più credibilità venne scomodati una serie di personaggi molto altisonanti che avrebbero dato molta credibilità a tali operazioni.   
Andiamo per ordine. 
La prima operazione di depistaggio fu chiamata Fortitude nord, poi denominata Skye; in questa operazione una serie di falsi messaggi radio fecero credere che nelle vicinanze di Edimburgo, in Scozia, una fantomatica 4a armata inglese si stava addestrando con lo scopo di compiere una operazione anfibia nella Norvegia, cosi facendo costrinse i tedeschi a trasferire una consistente armata in Norvegia. Per far si che il nemico cadesse nel tranello vennero realizzati una serie finte basi militari, caserme e perfino di finti squadroni aerei Perfino i media inglesi cooperarono attivamente a questo inganno trasmettendo falsi risultati di calcio e falsi annunci di nozze da parte di truppe inesistenti. Addirittura per rendere la cosa più credibile venne inserita una nuova operazione chiamata Graffham, un inganno politico rivolto contro la Svezia, come complemento a Fortitude Nord. L'obiettivo era convincere l'intelligence tedesco che gli Alleati stavano attivamente stabilendo legami politici con la Svezia, in preparazione ad un'imminente invasione della Norvegia. Tutto ciò richiedeva diversi incontri tra ufficiali britannici e svedesi e l'uso di agenti doppiogiochisti. Durante la guerra, la Svezia mantenne la neutralità ma i britannici speravano che se gli svedesi credevano all'imminente invasione della Norvegia, la notizia sarebbe giunta alle orecchie dei tedeschi.
Uno degli Sherman  finti  usati  da  Dudley Clarke
La seconda operazione fu la Fortitude sud, poi ridenominata Quicksilver: per questa operazione che prevedeva di far credere ai tedeschi che lo sbarco dovesse avvenire nella zona di Calais, gli alleati crearono un intero esercito finto, il FUSAG. Questo FUSAG, First United States Army Group, era in gran parte finto ad eccezione del comandante, il generale George Patton, fatto rientrare in tutta fretta dall'Italia. A parte il generale e alcune piccole unita di fanteria, qualche pezzo d'artiglieria, qualche carro armato, tutto il resto era finto, creato dal genio della finzione Dudley Clarke e dal suo staff, già famoso per i bluff realizzati in Nordafrica, che realizzò una vera e propria armata con mezzi di gomma, con piccoli camion trasformati in autoblindo o Half Truck con pezzi di lamiere, e tanto altro il tutto per ingannare la ricognizione e gli eventuali agenti tedeschi e far convincere ancora di più che lo sbarco potesse avvenire nel tratto di Manica più breve. Venne crata pure una falsa flotta navale fatta con tutto il naviglio dismesso presente sul Tamigi e trasformato con abilità da Clarke e la sua unità.  Alcune unità token e l'intera sezione di trasmissioni generava un falso traffico di comunicazioni radio tra unità inesistenti. Patton era impopolare presso l'alto comando alleato ma era considerato, anche dai tedeschi, uno dei maggiori esperti di guerra con carri armati, facendo così sembrare il FUSAG una temibile minaccia.
Il Generale George Patton
Un'altro inganno fu l'operazione Copperhead che prevedeva lo sbarco non nel nord della Francia ma a sud a Marsiglia. Bevan e la London Controlling Sections furono incaricati di inventare un'elaborata messa in scena per coprire lo sbarco in Normandia, una conferma della teoria formulata per prima da Clarke e Wavell che ogni vera operazione dovrebbe averne una complementare completamente fasulla. La concentrazione di attenzioni sulla Francia lasciò Clarke a sostenere la spinta degli Alleati in Italia. Clarke notò che "le circostanze peculiari del teatro mediterraneo rendevano impossibile avere un vuoto di più di una settimana o due tra i piani d'inganno", e in rapida successione la 'A' Force creò una vasta serie d'inganni, che includevano le fantomatiche operazioni Oakenfield e Zeppelin, che prevedeva uno sbarco in Grecia e o nei Balcani; e più tardi, in quella primavera venne creata l'operazione Copperhead.
Il Generale Bernard Montgomery
Anche qui fu creato un fantomatico esercito fantoccio creato dallo stesso Dudley Clarke, e per dare ancora più credibilità al tutto venne posto al comando di tale operazione nientemeno che Bernard Montgomery.  Ma Montgomery era stato recentemente trasferito in Inghilterra per prendere il comando delle forze di terra destinate all'invasione della Normandia. Così per confondere i tedeschi e convincerli ancora di più sulla veridicità dell'operazione, Clarke individuò un sosia, un attore del periodo dell'anteguerra, il luogotenente Meyerick Edward Clifton Jones, come sostituto, data la grande somiglianza e lo portò nel Mediterraneo con una grande cerimonia. E anche qui i tedeschi abboccarono e alla grande tanto da trasferire una parte delle armate del gruppo B nel sud della Francia. 
Il luogotenente Meyerick Edward Clifton Jone
Anche durante lo svolgimento dello stesso sbarco, le operazioni di inganno continuarono: nel Canale della Manica furono svolte delle elaborate operazioni d'inganno chiamate rispettivamente Glimmer, Taxable e Big Drum. Piccole navi e aerei simularono una flotta d'invasione di fronte alla Passo di Calais, Capo d'Antifer e sul fronte occidentale della vera area di sbarco. Nel frattempo, l'Operazione Titanic coinvolse la RAF che lanciò paracadutisti fantoccio a est e a ovest della Normandia, in contemporanea Joan Pujol Garcìa l'agente doppiogiochista Garbo,  tenuto in grande considerazione e ritenuto molto affidabile dai tedeschi, trasmise a questi dei dettagli, falsi, del  falso piano d'invasione alleato con una ulteriore informazione, cioè che l'invasione in Normandia era solo un diversivo. L'informazione fu trasmessa dai britannici a Garbo nel tentativo di accrescerne la credibilità e in un periodo in cui i tedeschi non avrebbero fatto in tempo a rafforzare le difese presso il vero obiettivo, la Normandia, tantevvero che i tedeschi credettero che i lanci di paracadutisti da parte di inglesi e americani fossero solo un depistaggio e una serie di operazione diversive per distrarre tutti dal vero obiettivo, Calais, e non la vera e propria invasione, e persino l'avvistamento delle navi al largo della stessa Normandia fù considerato come  un tranello. 
Joan Pujol Garcìa, l'agente Garbo 
Tale confusione fece si che la maggior parte delle unita d'elite tedesche non fossero spostate dalle loro zone di competenza rallentando le operazioni di contrattacco tedesche e permettendo lo sbarco in modo più semplice e con meno rischi. 
Conclusione:    
Molto spesso il successo di determinate operazioni dipende dalla “pubblicità” che ruota attorno a loro e ciò che si fa credere realmente al nemico 

domenica 24 novembre 2013

1th Special Service Force; La vera storia della Brigata del Diavolo.


Nel maggio del 1942, il primo ministro britannico, Winston Churchill, propose la formazione di una forza d’élite canadese-americana da utilizzarsi per le operazioni di commando in Europa.
Il 9 luglio, i canadesi di vari reggimenti e volontari americani si riunirono a Helena, Montana, per una formazione dura rigorosa. Il 1th Special Service Force, fu affidata al colonnello americano Robert T. Frederick, ed era composta di 750 canadesi e 1.700 soldati americani.
Come unità canadese-statunitense era formata da tre reggimenti di piccole dimensioni ed un battaglione di servizio. Anche se i canadesi rappresentavano solo un terzo della forza di combattimento, gli venne affidato il secondo in comando al tenente-colonnello DD Williamson.
Dopo il periodo di formazione iniziale in Montana, la SSF venne trasferita al porto di San Francisco  per l’ imbarco, e il 10 luglio salpò per le Isole Aleutine dove il 15 agosto 1943 fece parte della forza di invasione dell'isola di Kiska.
Dopo che venne cancellata l'operazione denominata in codice "Progetto Plough”, una missione per paracadutare in Norvegia i commasndos per mettere fuori uso obiettivi strategici come centrali idroelettriche, nel mese di ottobre, il comandante della 5 ª Armata americana, Tenente Generale Mark W. Clark, portò con se il 1° Special Force Service per le operazioni in Africa e in Italia, dove i suoi membri dimostrarono il loro valore e la loro capacità combattiva dove si guadagnarono il soprannome di "Brigata del Diavolo".

La Brigata Arrivò in Africa nel novembre del 1943 e fu rapidamente spostata sul fronte italiano a Napoli collegandosi in prima linea con la 36ª Divisione di fanteria degli Stati Uniti.
Il loro compito era quello di  attaccare e conquistare i capisaldi della linea fortificata tedesca “Gustav” che proseguiva fino alle difese della linea di Bernhardt. Qui, in pieno inverno l'unità spazzò via una posizione strategica difensiva nemica al primo tentativo dove in precedenza, le forze americane e britanniche non erano riuscite subendo molte perdite (questo episodio è stata la base che ispiro il film del 1968 dal titolo, appunto, "Brigata del Diavolo").
Dopo il ritiro dalle montagne nel gennaio del'44 la 1th Special Service Force venne sbarcata, il 1 febbraio, alla testa di ponte creata dall’Operazione Shingle di Anzio, a sud di Roma, sostituendo il 1 ° e 3 ° battaglione Ranger, che era stato decimato a Cisterna.
 Il loro compito era quello di tenere e irrompere dal fianco destro della testa di ponte contrassegnata dal Canale Mussolini nelle Paludi Pontine. Poco dopo che il 1th Special Service Force ebbe preso il settore del Canale Mussolini, le unità tedesche si ritirarono indietro fino a un mezzo miglio per evitare le loro pattuglie aggressive.

E 'stato ad Anzio che i tedeschi soprannominarono il 1th Special Force Service la "Brigata del Diavolo". Un ufficiale tedesco catturato aveva scritto nel suo diario, "I diavoli neri (die schwarzen Teufel) sono intorno a noi ogni volta che entrano in linea non capiamo mai da che parte loro provengono". Un altro soldato si riferiva a loro come "nero", perché i membri della brigata si imbrattavano il viso con lucido da scarpe per le loro operazioni nel buio della notte.
Durante la battaglia di Anzio, il 1th Special Service Force combatté per 99 giorni senza respiro e proprio ad Anzio questi uomini iniziarono ad usare il loro marchio che raffigurava lo stemma dell’unità ed uno slogan scritto in tedesco: "Das dicke ende kommt noch!" che si può tradurre in "Il peggio deve ancora venire", lasciandoli sui cadaveri dei nemici e sulle fortificazioni.



I membri canadesi e americani del il 1th Special Service Force che hanno perso la vita in questi scontri sono sepolti nel Cimitero di guerra del Commonwealth e nel cimitero americano di Nettuno, appena a est di Anzio. 
Quando la 5ª Armata americana stenò l’offensiva che ebbe inizio il 25 maggio 1944, il 1th Special Service Force venne inviato a Monte Arrestino, e attaccò Rocca Massima il 27 maggio. Venne in oltre assegnato loro l'incarico di catturare sette ponti della città per evitare la demolizione da parte della Wehrmacht in ritirata.
Durante la notte del 4 giugno, i membri dei questa unità furono fra le prime unitò alleate a entrare nella Città eterna.
Come molte altre unità anche la 1th SSF venne “reclutata” per partecipare all'invasione della Francia.
Il 14 agosto 1944, il 1th SSF atterrò a Îles d'Hyères durante l'Operazione Dragoon ovvero l'invasione della Francia meridionale. Il 22 agosto, venne aggregato alla Task Force della 1ª divisione aerotrasportata, una provvisoria settima divisione.
Il 7 settembre, venne poi trasferita con la 1ª divisione aerotrasportata su posizioni difensive sul confine franco-italiano.
Durante le azioni di guerra il risultato bellico della 1th Special Force Service era imponente; causò più di 12.000 vittime tedesche, catturando circa 7.000 prigionieri, e sosteno un tasso di abbandono di oltre il 600%.
L' unità venne sciolta 5 dicembre 1944,  in quella giornata il comandante americano tenne una parata in onore del gruppo, ma gli elementi canadesi vennero esclusi dagli onori dalle truppe americane. 
Nel 1952, il colonnello Aaron Bank creò un'altra unità d'élite sulla base della struttura, delle strategie, e delle le lezioni apprese dalla Brigata del Diavolo.
Questa forza si è evoluta in altre forze specializzate, come i Berretti Verdi, Delta Force, e il Navy Seals.
In Canada l'attuale e segreta unità militare JTF2 si ispira alla Brigata del Diavolo.
Come nella seconda guerra mondiale, canadesi membri di JTF2 e americani membri della Delta Force sono stati uniti ancora una volta in una forza speciale per l'invasione del 2001 dell'Afghanistan.


sabato 16 novembre 2013

TORNEO IMPETUS A CASTEGNATO



 
Si aprono ufficialmente le iscrizioni al torneo di Castegnato IMPETUS, ultima prova del Campionato Italiano 2013, che si svolgerà Domenica 08/12/2013 presso la palestra delle scuole medie , in via Scuole 14 , Castegnato , Brescia
Il torneo si svolgerà come previsto dalle modalità 15mm, 400pts
Le iscrizioni e liste vanno inviate entro sabato 30/11/2013 a
Thomas Franzoni - thomasfranzoni@alice.it
Sara possibile pranzare sul posto con cucina campale come gli anni scorsi
Per qualsiasi necessità varie o di alloggio potete contattarci
Luca 3273273580
Di seguito ripetiamo ancora le liste ammesse
Sottoperiodo 4
11. I popoli della steppa
12. Gli eserciti dell’Islam
13. L’età di Giustiniano
14. L’Impero Carolingio
15. Anno Mille
Sottoperiodo 5
16. Le Crociate in Terra Santa
17. La nascita dell’Europa Orientale
18. La Spagna feudale e la Reconquista
19. L’Europa Feudale
20. L’Italia e l’Impero
21. L’Impero Mongolo
in più sono ammesse le liste del libro 22
22-01 HSI HSIA
22-02 COREANI KORYO
22-03 JIN
22-04 CINESI TARDO SUNG
22-05 CINESI DINASTIA YUAN
22-08 PRIMI SAMURAI
beta TIBETANS 560-1065
beta KHMER VI-XIV sec
beta SUI DYNASTY 581-618
beta LATE TANG 755-907
beta SHATUO RULED HEDONG
beta FIVE DYNASTIES
beta LATER EMISHI
beta TARTARS
beta MEDIOEVAL BURMESE
a presto per gli aggiornamenti

sabato 22 giugno 2013

LA PRESA DI PEGASUS BRIDGE



 6 giugno del 1944, il giorno più lungo, come recita il titolo di un famoso film del ‘62.
In quel giorno gli alleati dettero il via all’operazione Overlord che avrebbe previsto lo sbarco in Normandia delle forze alleate nella Francia occupata. La più grande invasione anfibia della storia si consumò alle prime luci dell’alba con l’obiettivo di aprire un secondo fronte sul continente, alleggerire la pressione sul fronte dell’est e chiudere il Terzo Reich in una morsa da cui non si sarebbe più ripreso.
Le navi e lo sbarco furono accompagnate dalle divisioni aviotrasportate di Stati Uniti e Gran Bretagna.
La sera prima  alcune unita inglesi e americane di pathfinder vennero paracadute  dietro le linee nemiche per creare una sorta di presidio in punti chiave della Normandia e segnalare le zone di atterraggio.
L'operazione vera e propria iniziò con un massiccio lancio di paracadutisti sul territorio nemico, con l'obiettivo di conquistare i ponti prima che potessero essere distrutti dalla ritirata tedesca; presidiare difendere altri punti strategici e di annientare postazioni d'artiglieria che avrebbero ostacolato il grosso delle forze da sbarco.
I lanci dei paracadutisti furono, per la maggior parte, un disastro; l'inesperienza dei piloti in operazioni del genere, le condizioni meteo non perfette, il fuoco della contraerea nemica, i segnali a terra non sempre visibili e chiari, tutti questi fattori giocarono un ruolo fondamentale per la non perfetta riuscita della prima fase dell’operazione.
Una volta a terra molti paracadutisti si ritrovarono assai distanti dalle zone di atterraggio previste, isolati o in piccoli gruppi. In modo particolare l'82ª e la 101ª aviotrasportate, operazioni Detroit e Chicago, ebbero gravi difficoltà e toccarono terreno in aree della penisola del Cotentin che erano state deliberatamente allagate e rese paludose dai tedeschi proprio per ostacolare eventuali operazioni militari. Al momento dell'atterraggio si trovarono sparpagliate su un'area larga decine di chilometri. Dopo ventiquattro ore solo 3.000 uomini della 101ª erano riusciti a radunarsi. Molti parà continuarono a vagare da soli o in piccoli gruppi e a combattere dietro le linee nemiche per giorni.
Un battaglione dell'82ª, invece, riuscì ad occupare il villaggio di Sainte-Mère-Église per alcune ore della mattina del 6 giugno, dandogli il diritto di ritenersi il primo paese liberato nel corso dell'invasione. La lotta per il possesso dei ponti sul Merderet impegnò duramente i paracadutisti fino all'arrivo, tre giorni dopo lo sbarco, dei carri armati provenienti dalla spiaggia Utah.
I lanci di paracadutisti nella zona dell'Orne e del Douve finirono per mettere in stato d'allarme l'intera 7ª Armata che difendeva la Normandia, ma ancora alle tre del mattino sia il Gruppo di Armate B che l'OB-West erano convinti che le operazioni aviotrasportate in Normandia fossero solo una mossa diversiva. Il comando tedesco era convinto che lo sbarco sarebbe avvenuto a Pas de Calais dove, al contrario gli alleati avevano escogitato un piano per trarre in inganno il nemico ammassando finti convogli, finti mezzi ed una finta flotta dell'Operazione Fortitude nella zona di Dover in Inghilterra.
La 6ª divisione aerotrasportata britannica, operazione Tonga, fu la prima ad entrare in azione, dieci minuti dopo la mezzanotte. I suoi obiettivi erano la cattura del ponte sul fiume Orne e del Ponte Pegasus sul canale di Caen tra Ranville e Benouville, la distruzione di cinque ponti sul fiume Dives, a est della zona di atterraggio, e la distruzione di una batteria di cannoni a Merville. I cinque ponti sul Dives ed i cannoni vennero distrutti (si scoprì, tuttavia, che invece di quattro pezzi da 150, c'erano quattro pezzi da 75, impotenti contro le spiagge dello sbarco), mentre i ponti sull'Orne e sul canale di Caen vennero catturati e tenuti fino all'arrivo dei commando di Lord Lovat nel tardo pomeriggio del 6 giugno. L’Operazione Tonga ebbe luogo durante le prime ore del D-Day, sei ore prima che l’assalto marittimo cominciasse, e che avrebbe portato la 3ª e 5ª Brigata Paracadutisti in Normandia insieme ad un numero relativamente piccolo di alianti che portano il HQ di Divisione e molti cannoni anticarro.  Operazione Mallard venne fissata per la sera del D-Day, e avrebbe dovuto  portare un rifornimento di attrezzature della Divisione per la  fanteria della 6ª divisione.  Si riteneva che entrambi i ponti sarebbero stati minati e pronti per la demolizione, per cui era una priorità agire velocemente.  La più vicina DZ (area di rilascio) in cui gli atterraggi principali potevano prendere terra era a nord di Ranville, oltre un miglio ad est dei ponti.  Da qui ci sarebbero volute diverse ore alle prime truppe per raggiungerli, uno stato di cose che non era possibile accettare.  L'unica alternativa era un colpo di mano, un raid.  Un colpo di mano implica un piccolo approdo forzato,  direttamente nelle vicinanze degli obiettivi e cogliere con velocità e sorpresa le unita che presidiano gli obiettivi.  Paracadutisti non erano adatti a tale ruolo perché le modalità della loro caduta li avrebbe dispersi su una vasta area e quindi ci sarebbe voluto molto tempo per permettere loro di riorganizzarsi. L'attacco poteva essere eseguito solo con lo sbarco dei soldati con l’uso di alianti, ognuno dei quali poteva trasportare un plotone completo, e quindi in grado di entrare in azione in brevissimo tempo.
Il  colpo di mano doveva essere effettuata compagnia "D" rinforzata da due plotoni della compagnia "B" del 2 ° Oxfordshire e Buckinghamshire  fanteria leggera, che facevano parte della 6ª divisione aerotrasportata.
Questi uomini, che sbarcarono insieme con i genieri, che avevano il cui compito di eliminare cariche di demolizione dai ponti, dovevano essere i primi soldati britannici ad atterrare in Francia.
L’idea del blitz, comandato dal maggiore John Howard,  era quella di volare con sei alianti Horsa e prendere terra in due zone di atterraggio molto piccole, ciascuna situata nelle immediate vicinanze dei loro rispettivi obiettivi.  Con il vantaggio della sorpresa, il compito di queste unità era di prendere possesso dei ponti, eliminare  la guarnigione tedesca, e tenere i capisaldi contro contrattacchi fino a quando i rinforzi fossero arrivati.  Per quanto riguarda la battaglia per i ponti che stava svolgendo,  gli esploratori della 22ª compagnia paracadutisti indipendente, insieme con un piccolo gruppo di incursori paracadutisti, si sarebbero contemporaneamente distribuiti sugli obiettivi  denominati K DZ, la N, e V. I loro compiti erano di presidiare ciascuna di queste zone e in modo molto silenzioso e furtivo  mettere il loro beacon "Eureka" in atto per guidare la formazione principale degli aeromobili, che sarebbero arrivati mezz'ora dopo.Gli uomini della 5ª Brigata Paracadutisti  dovevano atterrare su DZ-N, a nord di Ranville, e quindi impostare uno schermo difensivo intorno ai ponti. Quelli del  7° Battaglione dovevano attraversare ad ovest del fiume Orne e fissare i villaggi di Bénouville e Le Port, mentre quelli  12° e 13° battaglione dovevano catturare  Ranville e una cresta a sud di essa.
La 3ª Brigata Paracadutisti doveva essere sganciata su K DZ e V. DZ-V a cinque miglia a est di Ranville, che era stata assegnata al 1° battaglione e al  9° battaglione canadese. Questi ultimi dovevano far tacere la batteria di Merville, mentre i canadesi, tra le altre attività, avevano quella di proteggere gli ingegneri della 3° Squadrone paracadutisti mentre distruggevano  i due ponti sul Divette e sui corsi d'acqua  a Varaville e Robehomme. Quelli  dell’8° Battaglione  dovevano atterrare su DZ-K, quattro miglia a sud di Ranville, da dove avrebbero dovuto scortare e proteggere un distaccamento di ingegneri verso il ponte Troarn e altri due a Bures.  Con questi obiettivi completati, la Brigata doveva  riorganizzarsi, ripiegare, presidiare e tenere sotto tiro la linea  dorsale che si estendeva dal bosco Bois-de-Bavent, a quattro miglia a sud-est di Ranville, fino ai villaggi di Le Plein e Le Mesnil a due km a nord-est di Ranville.
Diverse ore più tardi, dopo aver dato il tempo per i paracadutisti di spostare le loro aree di rilascio, gli alianti che trasportavano la divisione comando e tutti i cannoni anticarro del 4° batteria Anti-Tank con una truppa dal 3°Battaglione, dovevano arrivare a Ranville su LZ (Landing Zone) N, già DZ-N. Questa distribuzione avrebbe completato l’Operarion Tonga. Con la divisione in azione e tenendo premuto il fianco sinistro dell'area di invasione,  con lo sbarco all'alba della prima ondata truppe inglesi sulle spiagge alle 07:30, si sperava che a mezzogiorno del D-Day, i Commandos  della 1ª Brigata di Servizi Speciali  comandata da Lord Lovat  sarebbero arrivati a Bénouville, attraversare il fiume nel perimetro della Divisione, ed in seguito fissare il settore settentrionale della cresta e neutralizzare il nemico nella fascia costiera nella zona di Sallenelles e Franceville Plage.

La sera del D-Day, Operazione Mallard avrebbe avuto luogo e portare nella Brigata 6ª divisione aerotrasportata e la maggior parte delle attrezzature della Divisione, compresi i carri armati leggeri del 6 ° Reggimento Corazzato Airborne Reconnaissance e una batteria di artiglieria dal Reggimento 53 Luce.  La maggior parte della divisione erano trasportati in alianti per poter atterrare sulla LZ-N a Ranville, ma il resto sarebbe stato depositato su LZ-W, a due miglia a nord di Bénouville, una zona che sarebbe stata al sicuro nelle mani del 1° corpo nel momento in cui essi sarebbero arrivati.  Il resto della divisione sarebbe arrivato il secondo giorno dell'invasione attraversando il Canale della Manica per mare.
6 giugno 1944 ore 00.20, venne lanciata l'Operazione Tonga e fu la prima di una lunga serie di operazioni avviate nel quadro del piano Overlord. Tre alianti di compensato, tipo Horsa, dopo ever lasciato l’Inghilterra furono sganciati da un'altezza di 2000 metri. Essi trasportarono ciascuno 30 uomini del 2" battaglione di fanteria leggera d'Oxford del Buckinghamshire integrato alla 6ª divisione aerotrasportata, e si posarono sulla stretta striscia di terra che separava il canale dell'Orne, a meno di 50 metri dal ponte girevole di Bénouville. Questi componevano la compagnia D della 6ª divisione aerotrasportata guidati dai maggiore John Howard. Nell'aliante di testa, tutti cantavano a squarciagola i ritornelli cantati alcuni mesi prima, durante gli allenamenti. Al momento del contatto con la terra, a 150 km all'ora, i soldati si tennero sotto braccia. L'aliante si posò ad alcuni metri solamente dal ponte. Willy Parr, soldato inglese di 22 anni, testimonia "Il pilota era riuscito a posarsi a venti passi dal ponte e due sentinelle tedesche non si resero conto di niente e l'effetto sorpresa fu totale”. In soli dieci minuti il ponte venne preso questa fu la prima azione vittoriosa del giorno G. Il maggiore Howard fissò il posto di comando in un caffè-balera che apparteneva alla famiglia Gondrèe.   Gli uomini del maggiore Howard resistettero ai contrattacchi tedeschi e tennero il ponte fino all'arrivo dei rinforzi, che ebbero solo due minuti e mezzo di ritardo sulla tabella di marcia.
Questo ponte è oggi conosciuto con il nome di Pegasus Bridge, in ricordo delle truppe aerotrasportate britanniche il cui simbolo era Pegaso il cavallo alato.


Questa conquista viene annunciata alla BBC da un corto messaggio Ham and Jam" (Prosciutto e marmellata).

lunedì 10 giugno 2013

Modena Operation Squad

 Dal "nostro" Andrea da Modena con impeto........

Segue scarno rescoconto di quanto gli "è" accaduto:

"Io sono giunto all’appuntamento con mezz’ora di ritardo, perché non riuscivo a trovare il luogo dell’incontro: era scomparsa la frazione Virle di Rezzato e non c’era più la chiesa.Inoltre non abbiamo visto l’uscita dell’autostrada, così siamo proseguiti per una dozzina di chilometri (il doppio per tornare indietro) portandoci il più vicino possibile a Bologna".


Eravamo in tre del gruppo Cenomani, io ne ho affrontati due.


01. la manifestazione, triste, sotto le luci al neon

02. un particolare del tavolo di gioco

03. le coppe on l’elmo originale tedesco vinto ai dadi da Thomas

04. Thomas con elmo

05. Thomas burlone

Che tristezza di un' articolo, mi sembra di leggere il "Gazzettino dei Puffi"............
Alla prossima magari con qualcosa di più corposo.