giovedì 26 giugno 2014

LITTLE BIGHORN

25 Giugno 2014.
Una data come le altre, come tutte. Invece un qualcosa di particolare c’è.
Fra il 25 e il 26 giugno del 1876, si svolse forse la più importante ma forse inutile battaglia del mitico west.
George Armstrong Custer
Si tratta della battaglia di Little Bighorn che spesso viene identificata come “il massacro di Custer” e per gli indiani Greasy Grass, lo scontro si svolse nei pressi del fiume Little Bighorn, nella parte orientale  del territorio del Montana e combattuta fra una coalizione di Lakota Sioux e Cheyenne del Nord  e il celeberrimo 7° Cavalleria. L’unica vera battaglia combattuta dall’esercito dei neonati Stati Uniti d’America, si risolse in una vera e propria disfatta.
Andiamo per ordine.
Nel 1868 il governo degli Stati Uniti, firmo un trattato, dove si riconosceva la sovranità del popolo dei Sioux su tutto il territorio del fiume Powder, dove fra l’altro veniva sancito che nessun Bianco poteva insediarsi occupare o passare senza autorizzazione da parte dei Sioux.  Ma tale territorio si trovava su una riserva aurifera, e dopo la sua scoperta, nel 1874, il governo inviò una spedizione conoscitiva comandata dal generale George Armstrong Custer, soprannominato dai nativi Deretano Duro, Capelli Lunghi e Stella del Mattino. Questa spedizione confermo la presenza del “metallo giallo che fa impazzire gli uomini”, l’oro, come era considerato gli indiani, sulle loro montagne sacre, le Black Hills, definendole “colme d’oro dalle radici dell’erba in giù”.
Cavallo Pazzo

Le Black Hills erano considerate sacre non solo dai Sioux, ma anche dagli Cheyenne dagli Arapaho, che vi si recavano a pregare, parlare con il grande mistero e per avere le visioni spirituali. Da quel momento migliaia di cercatori, avventurieri e affaristi senza scrupoli si riversano nel territorio dei Sioux, ma per il momento la situazione rimane tranquilla. Nel 1875 il governo invia una commissione per convincere i nativi a lasciare quei territori in cambio di denaro, ma si trovo contro non solo tribù guerriere sempre più ostili a vivere di aiuti ma persino le tribù che avevano “seppellito l’ascia di guerra” e che vivevano nelle riserve del Nebraska.  In queste tribù si trovano i personaggi indiani più famosi, Toro Seduto, Nuvola Rossa, Coda Chiazzata e soprattutto uno, Cavallo Pazzo.  A questo punto il governo decide di passare alle maniere forti e da l’incarico al generale Sheridan di iniziare una campagna contro gli indiani ostili, setacciando e distruggendo interi villaggi Oglala e Cheyenne.  

Toro Seduto  

Ma nella primavera del 1876 migliaia di Sioux, Cheyenne e Arapaho erano accampati sulle sponde del Roseburd per celebrare il rituale della Danza del Sole, e il generale Crook decide di attaccarli con alla consueta tattica dell’attacco a sorpresa di notte, ma Cavallo Pazzo, anticipa le mosse di Crook che rimedia una sonora sconfitta.  Dopo questa vittoria gli indiani si spostano a nord e raggiungono la valle del Little Bighorn, dove si accampano.  Qui verso la fine di giugno il generale Terry decide di attaccare i villaggi e chiudere la faccenda. Divide le truppe in due colonne: una, la sua, doveva avanzare da nord, mentre l’altra, comandata da Custer, da sud.  Ma Custer, ambizioso e ansioso di guadagnare fama e gloria, decide di attaccare Cavallo Pazzo senza aspettare l’arrivo di Terry, prima che arrivasse la fanteria; non ascoltò nemmeno i consigli delle guide indiane che gli consigliavano prudenza dato che trovarono gli scalpi dei soldati di Crook.  Custer fece avanzare i suoi uomini sfiniti verso le colline che si aprivano in lontananza.  All’alba del 25 giugno gli esploratori raggiunsero la cima di un’altura e per studiare la situazione, e distinsero una mandria di cavalli indiani e centinaia e centinaia di tepee ben ordinati a  forma di  grandi cerchi  tribali di Huncpapa, Minniconjou Oglala Sans Arc e Cheyenne.   Poco dopo mezzogiorno 611 soldati di cavalleria fra ufficiali e truppa del 7° cavalleria presero a  scendere la valle del Little Bighorn ma senza conoscere il terreno ne la disposizione del nemico. Qui Custer, fece un errore fatale: divise il reggimento in settori, senza compiere nessuna ricognizione, in modo da poterli usare separatamente o assieme a seconda delle necessita, ma questa soluzione non aveva logica  perché indeboliva la forza d’attacco.  
Nuvola Rossa
Pensando che gli indiani potessero fuggire mando 125 uomini con il capitano Benteen a esplorare le colline a sud e ordino al maggiore Reno, con il suo battaglione, di attraversare il fiume e attaccare il villaggio da sud, mentre lui e il resto delle forze sarebbero avanzati  in appoggio a Reno. Reno guado il fiume attorno alle 2 del pomeriggio prese ad avanzare lungo il fondo della valle, dove di fronte s’innalzava una ansa boschiva, L’ufficiale diede l’ordine di carica e contemporaneamente si guardava indietro cercando il supporto di Custer, questi non vedendolo arrivare arresto la carica e ordino ai suoi di combattere appiedati, aveva paura di cadere in mezzo ad un numero soverchiante di guerrieri indiani. Custer senza informare Reno cambio tattica, passando al riparo delle colline per portarsi a nord e attaccare il nemico da un varco fra esse e prendere gli indiani fra due fuochi. Ma mentre scendeva il pendio furono avvistati da 1500 guerrieri Huncpapa del capo Fiele, allora Custer decise di arretrare cercando di posizionarsi su una postazione alta.  Ma la situazione critica divenne disperata quando Cavallo Pazzo con mille guerrieri Oglala e Cheyenne si porto sulla cresta alle spalle di Custer, difatti Cavallo Pazzo aveva compiuto un movimento ad arco partendo dal villaggio per colpire alle spalle i soldati. Gli uomini a cavallo di Custer combatterono disperatamente, Uccisero persino i cavalli per fare delle barricate e proteggersi, alcuni si batterono fino all’ultimo, altri si suicidarono per paura delle torture, mentre altri tentarono di aprirsi un varco verso il fiume.   Nessuno degli uomini di Custer uscì vivo.  Lo scontro durò un’ora o poco meno.  Tre miglia a sud di Custer, Reno malamente battuto si era ritirato su per la collina e con l’arrivo di Benteen, uni le compagnie e insieme resistettero per un altra giornata di fuoco. Nel tardo pomeriggio del 26 Giugno gli indiani partirono esultanti lasciandosi alle spalle i morti. La battaglia di Little Bighorn era finita!

Una vittoria inutile per i pellerossa dato che le repressioni  per la morte di Custer furono tremende e le misure per tenerli “buoni” sfociarono in un genocidio di  massa culminato con il massacro di Wounded Knee