i Cenomani

martedì 4 novembre 2014

I° Torneo ETC Franciacorta in Flames


Pubblicato da I Cenomani alle 22:16 Nessun commento:
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Un pò di storia su i Galli Cenomani

http://it.wikipedia.org/wiki/Cenomani

Una precisazione sul nome e la provenienza dei Cenomani.

Sembra invitante per i Cenomani cisalpini seguire l’indizio di omonimia con una delle quattro fazioni degli Aulerci della Gallia transalpina, nominati da Cesare (Guerra Gallica VII, 75) che ha lasciato il nome alla città di Le Mans.

Nonostante quello delle guerre galliche è un periodo distante nel tempo, dall’arrivo dei primi cenomani in transpadana è sconcertante l’assenza di indizi che potrebbero collegare quest’area con il territorio degli Aulerci Cenomani transalpini, privo di materiali inerenti questo periodo. Purtroppo non esiste una prospettiva comparabile tra i due gruppi cenomanici.

La studiosa Patrizia De Bernardo Stempel ha proposto un’interpretazione del nome Cenomani: sarebbe composto dalle radici *men “camminare ” e *keino “lontano”. Perciò sarebbero denominati “quelli che camminano lontano ” oppure “hanno camminato da lontano”.in questo modo si definisce la loro origine forestiera. Potrebbero distinguersi dagli Aulerci che a differenza degli altri Cenomani non erano di origine locale. L’omonimia non costituisce un indizio di origine geografica ed i Cenomani cisalpini potrebbero avere in comune con quelli della Gallia transalpina solo una qualificazione che specifica l’origine migratoria.

I dati disponibili indicano nell’altipiano svizzero l’aerea che sembra aver avuto un ruolo determinante nel loro processo di formazione. Non si può dimostrare che abbia costituito il punto di partenza della loro componente transalpina, ma per certo è stato luogo di passaggio, dove si sono aggregati anche degli elementi locali. Infatti i movimenti celtici verso il 400 a. C. hanno coinvolto varie aeree dell’Europa occidentale e centrale ed hanno avuto come principale crocevia proprio l’altipiano svizzero.

Venceslas Kruta, “I cenomani d’Italia nel IV sec. a. C. e il problema delle origini”, in Le fàlere a Manerbio a cura di Francesca Morandini, Museo Civico di Manerbio, catalogo della mostra 8 ottobre 2006 – 8 aprile 2007, Edizioni ET, Milano, p. 15-17

Un pò di storia sulla Franciacorta............

I privilegi concessi da Venezia alla Franciacorta risalgono al 1438 e consistono nell'estensione delle esenzioni e delle limitazioni godute precedentemente dalle Valli Trompia e Sabbia; privilegi concessi per la fedeltà dimostrata dai comuni e dagli "homines" di Rovato e Gussago durante la guerra con i Visconti che si era combattuta proprio nei paesi e nelle campagne della Franciacorta.

Il capitano di ventura Nicolò Piccinino aveva occupato, dopo una aspra battaglia, la roccaforte di Rovato il 30 agosto del 1438, e alcuni giorni dopo anche Gussago.

Quei privilegi furono sanciti definitivamente nel 1440 con la ducale del Doge Foscari, nella quale si stabilivano le esenzioni concesse alle "quadre di Gussago e Rovato", in cambio di 3.500 lire imperiali all'anno da pagarsi in tre rate.

La sentenza, del 26 gennaio del 1450, si estende anche ai comuni della Franciacorta, i quali hanno la facoltà di non pagare i singoli dazi in cambio di una somma stabilita (limitazioni).

La sentenza dei rettori di Brescia, è molto importante perchè identifica chiaramente la Franciacorta con i paesi delle quadre di Gussago o Rovato e più precisamente:

"Quadra di Rovato": Rovadum cum Cocalio, Erbuscum, Cazzaghum, Calinum, Bornatum, Paternum, Camignomun cum suis pertinentiis.

"Quadra di Gussago": Gussagum, Cellatica, Roncum, Rotingum,Sajanum,Brionum,Homis,Polavenum,Moticellum, Provesium,Provalium, Valenzanum,Castegnatum cum suis pertinentiis.

Nella revisione dei privilegi del 1612, i Rettori di Brescia metteno fine agli abusi confermando nuovamente alle quadre di Gussago e Rovato i privilegi goduti nelle Valli bresciane.

Quindi in questa "Corte Franca" si concedeva in perpetuo l'esenzione da tutti i dazi generali gravanti sul pane, sul vino e sulle carni, sull'olio, il lino e i legumi, nonché quello chiamato dell' "imbotado" che colpiva tutte le biade e gli altri prodotti agricoli; inoltre si era esentati dal dazio del "bollo delle bestie", che si doveva pagare all'atto dell'acquisto o della vendita di quadrupedi, e da quello chiamato del "traverso" su tutte le merci acquistate o vendute fuori paese.

Da "Corte Franca" a Franciacorta il passo è breve.


To be continued...........................

Fonti:
G. Belotti "Castegnato, Storia economico-sociale di un paese del borgo bresciano", pag 126,127.
Raccolta dé Privilegi, Ducali,Giudizi.......Brescia 1744.....
Cancelleria prefettizia inferiore

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